ELEPHANT DOJO
GOJU HALL #002

Goju Hall #002
LA STORIA...

Il Dojo del Sensei Giacometti è stato fondato nel 1972.
Agli inizi c'erano quattro classi per tre volte alla settimana: Lunedì, Mercoledì e Venerdì.
La prima classe era di Ju Jutsu per bambini dai 6 ai 10 anni.
L'esperienza fu veramente bella perchè i bambini dimostravano interesse ed entusiasmo - alcuni di loro sono ancora con il Sensei Giacometti.
La seconda classe era composta da circa una trentina di ragazzini da 11 a 14 anni; gli argomenti abituali erano Kihon, kata e kumite.
Alcuni di questi allievi seguono ancora il Sensei.
La terza classe era di autodifesa per donne; alcune di loro erano veramente aggressive e questo fu causa di alcuni problemi e conflitti.
La quarta classe era di Ju Jutsu per circa venticinque adulti.
Questa classe era veramente speciale perchè riuscirono a creare una vera fratellanza tra di loro.
Alcuni di questi ragazzi sono ancora sotto la guida del Sensei Giacometti.
Per quanto concerne il Sensei Giacometti, egli prendeva lezione due volte la settimana; il martedi ed il sabato dal maestro Gianni Rossato.
Nel 1974 il Maestro Urban venne in Italia per la prima volta e con l'occasione visitò il dojo del Sensei Giacometti. Il dojo era grande, circa 900 mq.
Durante la visita del Maestro, gli allievi si stavano allenando per prepararsi per una competizione internazionale che si sarebbe svolta a Milano circa una settimana dopo.
Il Maestro Urban passò molto tempo camminando ed osservando gli allenamenti tenendo in mano il suo bastone curvo (tipo un bastone da pastore).
Alla fine degli allenamenti Sensei Giacometti fu presentato al Maestro Urban, e questi gli disse: "Elephant, questo è il nome di questo dojo: Elephant dojo!".
Elephant fu il nome che il Maestro Urban assegnò al Sensei Giacometti.
Il Maestro venne in Italia altre volte. Nel 1977 rimase nel nostro Paese circa sei mesi.
Passò spesso del tempo con il Sensei Giacometti parlando in spagnolo; oltre che di allenamenti parlavano anche di Karate, di filosofia e giocavano a scacchi.
Fin da quando il Sensei Giacometti era bambino, fu sempre molto interessato alla storia degli Indiani d'America e questo era un argomento sul quale discuteva a lungo con il Maestro Urban avendo pensieri molto similari.
Il Maestro Urban conversò piacevolmente anche con la moglie del Sensei Giacometti; lei fu soprannominata dal Maestro "Squalo".
Una volta il Maestro disse al Sensei che sarebbe stato interessante vedere una battaglia tra un "elefante" ed uno "squalo".
Durante i sei mesi in cui il Maestro rimase in Italia, tenne molte lezioni; ad ognuna delle quali il Sensei Giacometti prese annotazioni in un quaderno.
Il Maestro era molto felice e fu d'accordo con questa abitudine del Sensei.
Su questo quaderno il Sensei scrisse tutto quello che il Maestro mostrava dei suoi programmi: karate, kata, jujutsu kata e kihon (sono 108!!)
Il Maestro Urban era solito dire che i 108 kihon erano il cuore delle tecniche dell'Urban Goju
Un giorno prima della sua partenza, il Maestro volle dare un'occhiata al quaderno del Sensei Giacometti.
Lo esaminò molto attentamente e chiese alcune spiegazioni.
Dopo di ciò il Maestro attribuì al Sensei Giacometti il numero: GH#002
Sensei Giacometti fece visita al Maestro Urban parecchie volte negli Stati Uniti e compilò molti altri quaderni che sono diventati un grosso libro.

GIANFRANCO GIACOMETTI - Hanshi Executive 10th Dan - Usa Goju